Fuoco di Sant’Antonio: cos’è, come curarlo e come prevenirlo

Il fuoco di Sant’Antonio è la conseguenza della riattivazione del virus della varicella (Varicella Zoster Virus), responsabile della comparsa di lesioni vescicolari eritematose e pruriginose, associate a dolore intenso, lancinante ed urente, tipicamente unilaterale. La sua incidenza aumenta con l’aumentare dell’età ed è più alta nei pazienti fragili e con immunodepressione. In questo articolo parleremo di come curarlo e come prevenirlo attraverso la vaccinazione contro il fuoco di Sant’Antonio.

Il suo vero nome è Herpes Zoster ed è il responsabile della Varicella, malattia infettiva altamente contagiosa (solitamente dell’età pediatrica) responsabile della comparsa di caratteristiche eruzioni cutanee che si risolvono in genere nell’arco di qualche giorno o settimana. Ad avvenuta guarigione il virus della varicella rimane silente nel nostro organismo dove si annida nel sistema nervoso.

Come si riattiva il Fuoco di Sant’Antonio?

Il Fuoco di Sant’Antonio può riattivarsi in seguito a periodi di forte stress, riduzione delle difese immunitarie e nei soggetti più fragili (immunodepressi e pazienti con patologie croniche). La sua incidenza aumenta con l’aumentare dell’età e presenta il picco massimo nei soggetti anziani.

Come si presenta il Fuoco di Sant’Antonio?

Come detto, la riattivazione del Fuoco di Sant’Antonio (Herpes Zoster Virus) è causa del caratteristico quadro dermatologico in cui si ha la comparsa di un’eruzione cutanea composta da vescicole pruriginose associate ad un intenso dolore urente che tipicamente segue il decorso di un nervo ed è unilaterale. I distretti più colpiti sono in genere il torace, il dorso, la faccia e la gamba.

I sintomi che precedono l’eruzione del Fuoco di Sant’Antonio sono in genere una sensazione di malessere generale, che può essere accompagnata da febbricola (<37,5°C) e un dolore o una sensazione di bruciore o scarsa sensibilità nel territorio in cui il virus si sta riattivando.

Come si cura il Fuoco di Sant’Antonio?

La terapia del Fuoco di Sant’Antonio mira a bloccare la replicazione del virus, accelerare la guarigione ed evitare le complicanze. Va intrapresa tempestivamente e iniziata entro 48-72h dalla comparsa dei sintomi o delle eruzioni cutanee. Più tempestivo è l’intervento più basso è il rischio di complicanze.

I farmaci utilizzati sono gli Antivirali specifici che vanno assunti per circa 1 settimana, salvo diversa indicazione del medico. Per lenire il dolore possono essere assunti anche antinfiammatori (FANS) o antidolorifici (come il paracetamolo). Nei casi più gravi è possibile utilizzare anche dei cerotti di anestetico per ridurre la sintomatologia dolorosa.

E’ sempre buona norma associare integratori a base di Vitamina B e PEA che servono a stabilizzare il nervo colpito e favorirne il recupero, mentre in caso di complicanze post-erpetiche (come la nevralgia post erpetica da Herpes Zoster) esistono degli specifici farmaci che modulando la scarica dei neuroni sono in grado di ridurre i sintomi neurologici e stabilizzare la membrana del neurone colpito.

Quali complicanze può dare il Fuoco di Sant’Antonio?

Se non adeguatamente curato e preso in tempo il rischio di complicanze del fuoco di Sant’Antonio aumenta. In particolare la nevralgia post-erpetica, associata a dolore urente e lancinante, può durare mesi e nei casi più gravi cronicizzarsi.

Più temibili le conseguenze all’occhio e all’orecchio nel caso di interessamento del nervo trigemino e delle sue branche, in quanto possono determinare nei casi più gravi riduzione fino a perdita della vista e dell’udito.

Come funziona il vaccino per il Fuoco di Sant’Antonio?

La migliore arma per prevenire il Fuoco di Sant’Antonio è il Vaccino.

Il vaccino attualmente utilizzato per prevenire il Fuoco di Sant’Antonio è costituito da un frammento inattivo e non infettivo del virus, adiuvato da due immunostimolanti che rafforzano la risposta dell’organismo. Una volta in circolo, il nostro sistema immunitario riconosce questo frammento e produce anticorpi contro di esso, rafforzando e ripristinando l’immunit che nel corso del tempo si va naturalmente riducendo.

Il vaccino riduce il rischio di Herpes Zoster del 97,2% nei soggetti > 50 anni e del 91,3% nei soggetti con età > 70 anni. Riduce il rischio di neuropatia post-erpetica del 100% negli adulti di 50 – 69 anni di età e dell’88,8% negli over 70

Si tratta di un vaccino sicuro, efficace e gratuito (per le popolazioni selezionate). E’ destagionalizzato e può essere quindi eseguito tutto l’anno. Viene somministrato in 2 dosi a distanza di 60 giorni l’una dall’altra.

Quali sono le popolazioni a rischio e a chi è rivolto il vaccino per il Fuoco di Sant’Antonio?

Il vaccino per il fuoco di Sant’Antonio è offerto gratuitamente sopra i 65 anni a tutta la popolazione, mentre dai 18 anni in su è possibile effettuarlo ed è altamente consigliato se si rientra in una delle condizioni di rischio tra: immunodepressione congenita o acquisita, diabete, BPCO, cardiopatia (ipertensione, scompenso cardiaco, pregressi infarti, ecc.).

I soggetti che non facessero parte di queste categorie ma che volessero comunque proteggersi possono acquistare il vaccino compartecipando al costo per la metà del prezzo.

Fasce d’etàFattori di rischio
18-49Gratis in soggetti con fattori di rischio
50-64Gratis in soggetti con fattori di rischio
65Offerta universale gratuita
>66Gratis in soggetti con fattori di rischio

Come posso effettuare il vaccino per il Fuoco di Sant’Antonio?

Per effettuare il vaccino per il Fuoco di Sant’Antonio rivolgiti al tuo Medico di Base. La vaccinazione è importante, previene la malattia e nei casi di ricomparsa riduce il rischio di fastidiose e rischiose complicanze.

Se hai ancora bisogno di chiarimenti, hai bisogno di più informazioni o vuoi effettuare il vaccino non esitare a contattarmi.

    Nessun Commento
    Pubblica un commento
    Name
    E-mail
    Website

    ×